Attività collaterali

LA NOTTE DEI PUPAZZI IN BIBLIOTECA (29 - 30 marzo 2024)

Venerdì 29 marzo dalle ore 15:30
Porta il tuo pupazzo in biblioteca per fargli trascorrere la notte insieme agli altri pupazzi.
Ascolta la lettura animata: "Una notte in biblioteca", di Kazuhito Kazeki, ed. Kira Kira, con Alessandra G. e Monica R,  alle ore 16:00

Sabato 30 marzo dalle ore 10:00 alle ore 12:00
Vieni a riprendere il tuo pupazzo in biblioteca: scoprirai cosa ha fatto durante la notte e quale libro ha scelto per te. Potrai prendere in prestito il libro e portare a casa una foto ricordo della notte.

L'evento è gratuito ed è rivolto a bambini/e dai 3 a 8 anni.
Per informazioni: email biblioteca.civica@comune.laigueglia.sv.it

COME PUO' ESSERE COSì DIFFICILE? - Incontri formativi sui disturbi della letto/scrittura a cura di ELIANA AIELLO  - 14 - 21 APRILE 2023 (2 incontri)

I incontro 14 aprile ore 16.30
Cosa sono i DSA?
Quali sono?
Come si manifestano e come si riconoscono
Quando è necessario fare una diagnosi
La legge 170/2010
Strumenti di valutazione
Il PDP (programma didattico personalizzato)
Strumenti compensativi e misure dispensative nella didattica inclusiva

II incontro 21 aprile ore 16.30
Potenziamento delle abilità di letto/scrittura
Uso delle Tecnologie didattiche
Uso del computer e del notebook
Software specifico
Utilizzo multiforme della LIM

SECONDO CORSO DI MACRAME' - 13-18 MARZO 2023

CORSO MACRAME’ 

presso la BIBLIOTECA CIVICA

“A. PAGLIANO” LAIGUEGLIA 

13-18 MARZO 2023

Docente: Marilena Zurletti

 

Partecipanti: Max 10
6 lezioni, ciascuna di 3 ore
Da lunedì a venerdì: 15.00 - 18.00
Sabato:                      9.00 - 12.00

 

Costo e materiali:

·      10 Euro per costo materiali
·      Spilli con capocchia non colorata
·      Forbici
·      Metro da sarta
·      Fogli per appunti
·      Smartphone o tablet per foto dei lavori

 

N.B.: prenotazioni e informazioni al numero 3356096871
Al raggiungimento dei 10 partecipanti, la lista delle prenotazioni verrà mantenuta per un secondo corso che si terrà in primavera

 


PRESENTAZIONE DELLA DOCENTE
Marilena Zurletti nasce ad Ivrea (TO) nel 1952.
Bambina viene avvicinata al ricamo dalla nonna materna. A 15 anni impara il frivolité/chiaccherino da una vicina della casa di campagna dove trascorreva le vacanze estive.
Frequenta l’Istituto magistrale e poi, dopo un anno integrativo, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino.
Nonostante la laurea, si dedica all’insegnamento nella scuola primaria perché, in quel periodo, crogiolo di innovazioni didattiche.
Continua, nei momenti liberi dagli impegni familiari, a dedicarsi alle arti, impropriamente dette“femminili”.
Nel 2006 incontra in Trentino (dove si era recata per frequentare un corso sul ricamo norvegese hardanger con la maestra Maria Pia Gajart) la prof.ssa Iva Baracco di Genova che da anni studia ed insegna

l’arte del macramé.
Da allora ha organizzato a casa sua parecchi corsi di approfondimento sul macramé ligure con la prof.ssa Baracco, raccogliendo accanto a sé un gruppo di amanti del macramé.
Alcuni suoi lavori al macramé sono pubblicati nel libro “L’ARTE DEL MACRAME’ N. 2” di Iva Baracco, Editore Ateneo di Genova, anno 2013.

 
BREVI NOTE SULLA STORIA DEL MACRAME’
L’arte del macramé si perde nella notte dei tempi: si trovano tele di lino traforate e sfilate, reti annodate negli scavi archeologici dell’antico Egitto.
La parola macramé deriva da Mahramatum (fazzoletto) o da Migramah (frangia per guarnizioni).
Al mondo arabo si deve sicuramente l’applicazione e la diffusione di questa tecnica in tutta l’area del Mediterraneo.
L’influsso della cultura islamica che si manifesta a Genova tra il XIV° secolo e l’inizio del XVII° si inserisce in un grande contesto europeo.
A Firenze nel 1459 si organizza in Piazza della Signoria una grande festa ricca di elementi islamici e con tanto di caccia al leone, per celebrare l’arrivo di Papa Pio II, che fa sosta a Firenze nel suo viaggio per

Mantova, dove predicherà una Crociata contro i Turchi.
Dal 1520 in poi, vengono date alle stampe storie sui costumi dei Turchi ad opera di viaggiatori dell’epoca. Nelle loro descrizioni di Istanbul, capitale dell’Impero e della Corte del Sultano, si coglie lo stupore e l’ammirazione per il livello della straordinaria raffinatezza di vita che vi si conduce, dalla ricerca del benessere e del piacere del corpo che si esprime nell’uso frequente dei bagni, all’ostentazione dei tessuti più preziosi, dalla biancheria di lino e di cotone ricamata d’oro e di seta impiegata in apparecchiature sontuose nell’abbigliamento personale, come nell’addobbo dei giacigli e padiglioni.
Gli scambi con l’Impero ottomano sono continui, tanto che il Mar Nero era considerato un “Lago genovese”.
Non deve quindi stupire che l’arte dei nodi si sia diffusa in Liguria.
Inizialmente il termine non indicava la tecnica di esecuzione, ma i capi d’abbigliamento o gli oggetti di ornamento della casa, della chiesa e della persona, che presentavano un bordo sfrangiato. In un dipinto di Bernardo Strozzi “il miracolo di Santa Zita” (1618), donne del popolo sono raffigurate col “pezzotto” un velo trasformato in copricapo decorato a macramé ed avvolto attorno al capo in guisa di turbante (alla turca).
Fin dal XIV° secolo la tessitura rappresentò uno dei rami più importanti dell’economia a Savona, dove si tessevano tele grezze per lo più usate per confezionare sacchi, a Chiavari dove si tessevano gli “albasini”

(tessuti misti di cotone e canapa) e tele in lino.
Nel’700 inizia il declino dell’arte dell’annodatura e progressivamente il macramé viene prodotto da merlettaie in ambito privato.
Chiavari resta invece una zona di produzione di tessuti in lino favorita dallo scambio con la vicina Lombardia.
Al 1797 risale una testimonianza. “… sulla spiaggia di Chiavari si fa un continuo deposito di ogli fini …parte servono di cambio per la Lombardia dei lini che essa fornisce a Chiavari”.

Oggi il lino è tessuto dalla tessitura De Martini di Lorsica.
Storica merlettaia e studiosa dei punti classici del macramé è stata la maestra Chiappe di Chiavari, attiva fino al 1980. I disegni che insegnava erano i seguenti: nexma (stella), bizantino, rinascimento, rinascimentale, jasmine, mustafà, tulle; anche ai punti dava un nome particolare: nel chiavarese il punto piatto è chiamato Salomone; i nomi semplici con cambio di conduttore sono chiamati birilli.
Sue allieve più note furono Linda Vicini e Luciana Brescia, quest’ultima ancora molto attiva e rispettosa degli insegnamenti della sua prima insegnante.

 
PREPARAZIONE DEL LINO DI LORSICA
Si prendono tre, quattro, cinque fili dell’ordito; dopo aver bagnato i fili, si poggiano nel palmo della mano e, con un movimento da sinistra a destra, si torcono fino a formare un unico filo ben ritorto; poi con una tela bianca e morbida si asciugano bene, con un movimento dal basso verso l’alto ( si fanno “cantare”).

Quando saranno asciutti potranno essere annodati.
Uno dei disegni più eseguiti sul lino di Lorsica è il “Fieschi” che prende il nome da un’antichissima famiglia di Genova (XI° secolo) signori della Val Fontanabuona fino alla Val d’Aveto.

 

BIBLIOGRAFIA
1. MACRAME’ L’ARTE DEL PIZZO A NODI NEI PAESI MEDITERRANEI di M.Daniela Lunghi e Loredana Pessa; Edizioni SAGEP Genova (1996)
2. L’ARTE DEL MACRAME’ TRADIZIONE E INNOVAZIONE di Iva Baracco; Edizioni SEREL INTERNATIONAL Srl Genova (2008)
3. L’ARTE DEL MACRAME’ TRADIZIONE E INNOVAZIONE 2 di Iva Baracco; Edizioni ATENEO Genova (2013)


UN VIAGGIO NELLA RUSSIA DELL’OTTOCENTO
su una immaginaria troika, attraverso alcuni dei suoi magnifici Autori, le loro opere ed i loro racconti, tra duelli, balli e ironia
Quattro  incontri a cura di Monica Mariani, docente di Lingue e Letterature straniere

venerdì 10  febbraio 2023  ore 17,30
venerdì 24 febbraio 2023  ore 17,30
venerdì 10 marzo     2023  ore 17,30
venerdì 24 marzo    2023  ore 17,30
presso la Biblioteca A. Pagliano 

Incontro 1

Introduzione
Brevi cenni sul contesto storico politico europeo del XIX secolo, le origini della lingua russa e il concetto di Madre Terra Russia.
Aleksandr Pushkin ovvero il giovane poeta che diede inizio alla lingua e alla letteratura russa. La sua biografia e l’analisi de l’“Evghenij Oneghin”, opera in versi e dell’originale racconto “La Dama di Picche”

Incontro 2

Lev Tolstoj, Il Grande Vecchio della letteratura russa. Scrittore, pensatore, filosofo, pedagogo, autore di alcuni tra i romanzi più belli della letteratura. Uomo complesso e originale. Il racconto della sua vita a Jasnaja Poliana e l’analisi del suo romanzo “Anna Karenina”, la ricerca dell’amore assoluto contro le convenzioni.

Incontro 3 

Nikolaj Gogol, l’umorismo e l’ironia russa, è colui che rivela i vizi della società e della burocrazia dell’epoca attraverso racconti piacevoli e visionari: Il Cappotto, Il Naso nonché Le Anime Morte – le disavventure di un piccolo truffatore di provincia.

Incontro 4

Ivan Goncarov ritrasse realisticamente gli aspetti della vita tradizionale del suo Paese. Cenni biografici e analisi della sua opera maggiore “Oblomov” la storia di un proprietario terriero segnato dall’inerzia fisica e intellettuale, da cui il termine oblomovismo (ovvero l’uomo inutile della cultura europea)



LA BANCA, RENDIAMOLA SEMPLICE (...E ANCHE UN PO' DIVERTENTE)
TRE INCONTRI PER RISPONDERE AGLI INTERROGATIVI PIU' FREQUENTI
a cura di Giorgio Manfredi e Alessandra Tarabusi

venerdì 20 gennaio 2023  ore 16 - 17
venerdì 27 gennaio 2023  ore 16 - 17
venerdì   3 febbraio 2023  ore 16 - 17
presso la Biblioteca A. Pagliano 

                                                                  Per prenotare, chiamare il numero 3356096871

PRIMO INCONTRO:
come si sono trasformate le banche negli ultimi 40 anni e perche’
un altro consulente … come mai gli impiegati cambiano sempre?
la percezione di “sicurezza” riferita alle banche
perchè le banche chiudono le filiali?
perché le banche propongono anche assicurazioni?

SECONDO INCONTRO:
i miei risparmi: differenze tra azioni, obbligazioni e fondi di investimento
il concetto di rischio:
un conoscente ha guadagnato molto con un investimento, lo faccio anch’io?
le bolle speculative

TERZO INCONTRO:

il concetto di merito creditizio: "in banca danno i soldi solo a chi li ha..."
che differenza c'è tra mutui e prestiti?
cosa vuol dire che sono "segnalato in CRIF"?
un amico mi ha chiesto di firmare una fideiussione per lui, cosa significa?


CORSO DI MACRAME' - 14-19 NOVEMBRE 2022

CORSO MACRAME’ 

presso la BIBLIOTECA CIVICA

“A. PAGLIANO” LAIGUEGLIA 

14-19 NOVEMBRE 2022

Docente: Marilena Zurletti

 

Partecipanti: Max 10
6 lezioni, ciascuna di 3 ore
Da lunedì a venerdì: 15.00 - 18.00
Sabato:                      9.00 - 12.00

 

Costo e materiali:

·      10 Euro per costo materiali
·      Spilli con capocchia non colorata
·      Forbici
·      Metro da sarta
·      Fogli per appunti
·      Smartphone o tablet per foto dei lavori

 

N.B.: prenotazioni e informazioni al numero 3356096871
Al raggiungimento dei 10 partecipanti, la lista delle prenotazioni verrà mantenuta per un secondo corso che si terrà in primavera

 


PRESENTAZIONE DELLA DOCENTE
Marilena Zurletti nasce ad Ivrea (TO) nel 1952.
Bambina viene avvicinata al ricamo dalla nonna materna. A 15 anni impara il frivolité/chiaccherino da una vicina della casa di campagna dove trascorreva le vacanze estive.
Frequenta l’Istituto magistrale e poi, dopo un anno integrativo, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino.
Nonostante la laurea, si dedica all’insegnamento nella scuola primaria perché, in quel periodo, crogiolo di innovazioni didattiche.
Continua, nei momenti liberi dagli impegni familiari, a dedicarsi alle arti, impropriamente dette“femminili”.
Nel 2006 incontra in Trentino (dove si era recata per frequentare un corso sul ricamo norvegese hardanger con la maestra Maria Pia Gajart) la prof.ssa Iva Baracco di Genova che da anni studia ed insegna

l’arte del macramé.
Da allora ha organizzato a casa sua parecchi corsi di approfondimento sul macramé ligure con la prof.ssa Baracco, raccogliendo accanto a sé un gruppo di amanti del macramé.
Alcuni suoi lavori al macramé sono pubblicati nel libro “L’ARTE DEL MACRAME’ N. 2” di Iva Baracco, Editore Ateneo di Genova, anno 2013.

 
BREVI NOTE SULLA STORIA DEL MACRAME’
L’arte del macramé si perde nella notte dei tempi: si trovano tele di lino traforate e sfilate, reti annodate negli scavi archeologici dell’antico Egitto.
La parola macramé deriva da Mahramatum (fazzoletto) o da Migramah (frangia per guarnizioni).
Al mondo arabo si deve sicuramente l’applicazione e la diffusione di questa tecnica in tutta l’area del Mediterraneo.
L’influsso della cultura islamica che si manifesta a Genova tra il XIV° secolo e l’inizio del XVII° si inserisce in un grande contesto europeo.
A Firenze nel 1459 si organizza in Piazza della Signoria una grande festa ricca di elementi islamici e con tanto di caccia al leone, per celebrare l’arrivo di Papa Pio II, che fa sosta a Firenze nel suo viaggio per

Mantova, dove predicherà una Crociata contro i Turchi.
Dal 1520 in poi, vengono date alle stampe storie sui costumi dei Turchi ad opera di viaggiatori dell’epoca. Nelle loro descrizioni di Istanbul, capitale dell’Impero e della Corte del Sultano, si coglie lo stupore e l’ammirazione per il livello della straordinaria raffinatezza di vita che vi si conduce, dalla ricerca del benessere e del piacere del corpo che si esprime nell’uso frequente dei bagni, all’ostentazione dei tessuti più preziosi, dalla biancheria di lino e di cotone ricamata d’oro e di seta impiegata in apparecchiature sontuose nell’abbigliamento personale, come nell’addobbo dei giacigli e padiglioni.
Gli scambi con l’Impero ottomano sono continui, tanto che il Mar Nero era considerato un “Lago genovese”.
Non deve quindi stupire che l’arte dei nodi si sia diffusa in Liguria.
Inizialmente il termine non indicava la tecnica di esecuzione, ma i capi d’abbigliamento o gli oggetti di ornamento della casa, della chiesa e della persona, che presentavano un bordo sfrangiato. In un dipinto di Bernardo Strozzi “il miracolo di Santa Zita” (1618), donne del popolo sono raffigurate col “pezzotto” un velo trasformato in copricapo decorato a macramé ed avvolto attorno al capo in guisa di turbante (alla turca).
Fin dal XIV° secolo la tessitura rappresentò uno dei rami più importanti dell’economia a Savona, dove si tessevano tele grezze per lo più usate per confezionare sacchi, a Chiavari dove si tessevano gli “albasini”

(tessuti misti di cotone e canapa) e tele in lino.
Nel’700 inizia il declino dell’arte dell’annodatura e progressivamente il macramé viene prodotto da merlettaie in ambito privato.
Chiavari resta invece una zona di produzione di tessuti in lino favorita dallo scambio con la vicina Lombardia.
Al 1797 risale una testimonianza. “… sulla spiaggia di Chiavari si fa un continuo deposito di ogli fini …parte servono di cambio per la Lombardia dei lini che essa fornisce a Chiavari”.

Oggi il lino è tessuto dalla tessitura De Martini di Lorsica.
Storica merlettaia e studiosa dei punti classici del macramé è stata la maestra Chiappe di Chiavari, attiva fino al 1980. I disegni che insegnava erano i seguenti: nexma (stella), bizantino, rinascimento, rinascimentale, jasmine, mustafà, tulle; anche ai punti dava un nome particolare: nel chiavarese il punto piatto è chiamato Salomone; i nomi semplici con cambio di conduttore sono chiamati birilli.
Sue allieve più note furono Linda Vicini e Luciana Brescia, quest’ultima ancora molto attiva e rispettosa degli insegnamenti della sua prima insegnante.

 
PREPARAZIONE DEL LINO DI LORSICA
Si prendono tre, quattro, cinque fili dell’ordito; dopo aver bagnato i fili, si poggiano nel palmo della mano e, con un movimento da sinistra a destra, si torcono fino a formare un unico filo ben ritorto; poi con una tela bianca e morbida si asciugano bene, con un movimento dal basso verso l’alto ( si fanno “cantare”).

Quando saranno asciutti potranno essere annodati.
Uno dei disegni più eseguiti sul lino di Lorsica è il “Fieschi” che prende il nome da un’antichissima famiglia di Genova (XI° secolo) signori della Val Fontanabuona fino alla Val d’Aveto.

 

BIBLIOGRAFIA
1. MACRAME’ L’ARTE DEL PIZZO A NODI NEI PAESI MEDITERRANEI di M.Daniela Lunghi e Loredana Pessa; Edizioni SAGEP Genova (1996)
2. L’ARTE DEL MACRAME’ TRADIZIONE E INNOVAZIONE di Iva Baracco; Edizioni SEREL INTERNATIONAL Srl Genova (2008)
3. L’ARTE DEL MACRAME’ TRADIZIONE E INNOVAZIONE 2 di Iva Baracco; Edizioni ATENEO Genova (2013)


Diario di Bordo lab - ECO LABORATORIO DI RILEGATURA MODERNA - 25 NOVEMBRE 2022

Sede: Biblioteca civica di Laigueglia
Partecipanti: 4 persone
Data: venerdì 25 novembre 2022 dalle ore 15 alle ore 19

Costo: 10 contenitori vuoti di Tetra pak o 10 lattine vuote di alluminio

INFO e PRENOTAZIONI: tel. 3356096871

GITA AL MUSEO DIOCESANO DI GENOVA
SABATO 17 DICEMBRE 2022

con visita guidata a cura di Paola Martini, Direttore e Conservatore del sito museale. L’idea della gita è nata in seguito alla relazione da lei tenuta nella nostra biblioteca in data 18 febbraio 2022, dal titolo “Il monumento Fieschi. Storia di una famiglia e di un capolavoro ritrovato”. Durante la visita al museo sarà possibile ammirare i diversi frammenti del monumento funebre del Cardinale Luca Fieschi, originariamente collocato nella Cattedrale di San Lorenzo e nel corso dei secoli smembrato e disperso.  

Partenza da Alassio col treno Regionale delle ore 8.48 - Arrivo a Genova Brignole alle ore 10.26

Appuntamento con Paola alle ore 11 davanti al Museo Diocesano per iniziare la visita. 

Durata della visita:  2 ore c.ca

Pranzo libero e pomeriggio a disposizione per attività a scelta: mercatini di Natale, presepe della Madonnetta, mostra di Rubens a Palazzo Ducale, o altri intrattenimenti disponibili nelle vicinanze, secondo le preferenze personali.

N.B.: Chi fosse interessato a pranzare in una tipica trattoria genovese è pregato di segnalarlo, in modo da consentirci di  prenotare con un congruo anticipo.

Rientro con treno Regionale delle ore 17.35 da Brignole - Arrivo ad Alassio alle ore 19.07.


Gli orari di viaggio sono flessibili: ciascuno è libero di organizzarsi a piacere purché si presenti puntuale davanti al Museo Diocesano per l'inizio della visita delle ore 11 (unico orario non modificabile per ragioni organizzative).


Costo: 6 euro per ingresso e visita al Museo. 

Viaggio e pranzo: provvedere individualmente.


Per prenotazioni e informazioni, chiamare il numero 3356096871